In tema di arresto facoltativo in flagranza di reato, la Suprema Corte ha stabilito che il giudice della convalida è tenuto ad operare un controllo di mera ragionevolezza, ponendosi nella medesima posizione di chi ha materialmente eseguito l’arresto, per verificare, sulla base degli elementi in quel momento conosciuti o conoscibili, se la decisione di procedere in tal senso sia stata legittima poiché giustificata dalla gravità del fatto o dalla pericolosità del soggetto, come previsto dall’art. 381, comma 4, c.p.p. (c.d. giudizio prognostico ex ante) e, per l’effetto, sia rimasta nei limiti della discrezionalità dell’operato della polizia giudiziaria; al contrario, il giudice non dovrà affatto valutare la condotta dell’indagato: nel caso in cui quest’ultimo abbia agito nell’erroneo convincimento dell’esistenza di una causa di giustificazione a sé favorevole (c.d. putativa), ciò non avrà quindi alcun rilievo, poiché essendosi trovato al cospetto di un fatto a tutti gli effetti costituente reato, la condotta dell’operatore di polizia giudiziaria, se posta in essere entro i limiti definiti dal codice di rito, è del tutto legittima (Cass. pen., Sez. VI, 14 aprile 2021, n. 14071).
Dopo aver conseguito la Laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel 2012, l’avvocato Luca Lanzi ha svolto il biennio di praticantato in un prestigioso Studio legale della Capitale, superando l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 2015, a soli 27 anni ha iniziato a patrocinare in processi penali di sempre maggior caratura, nel Foro di Roma e su tutto il territorio nazionale.
Avv. Luca Lanzi
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