Pedone investito: la responsabilità del conducente è esclusa solo se la condotta del passante è stata eccezionale, imprevista ed imprevedibile

Pedone investito: la responsabilità del conducente è esclusa solo se la condotta del passante è stata eccezionale, imprevista ed imprevedibile

Pur laddove il conducente viaggi a velocità moderata, rispettando i limiti previsti per il tratto di strada percorso, risponderà dell’omicidio stradale del pedone investito e ucciso ancorché questi abbia attraversato la strada in modo imprudente: l’art. 141 del Codice della Strada, infatti, impone al primo di «regolare la velocità del veicolo in modo che, avuto riguardo alle caratteristiche, allo stato ed al carico del veicolo stesso, alle caratteristiche e alle condizioni della strada e del traffico ed ad ogni altra circostanza di qualsiasi natura, sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose» (comma 1) e di «conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile» (comma 2), sì che – secondo un recente arresto della Suprema Corte – egli sarà comunque (co)responsabile della morte del passante, salvo che la condotta di quest’ultimo si ponga come causa eccezionale ed atipica, non prevista né prevedibile, da sola sufficiente a produrre l’evento, circostanza configurabile esclusivamente ove il conducente, per motivi estranei ad ogni suo obbligo di diligenza, si sia trovato nella oggettiva impossibilità di notare il pedone e di osservarne tempestivamente i movimenti, attuati in modo rapido, inatteso ed imprevedibile) (Cass. pen., Sez. IV, 24 febbraio 2021, n. 7094).

Luca Lanzi

Avv. Luca Lanzi

Avvocato Penalista - Criminologo - Esperto in Scienze Forensi

Dopo aver conseguito la Laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel 2012, l’avvocato Luca Lanzi ha svolto il biennio di praticantato in un prestigioso Studio legale della Capitale, superando l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 2015, a soli 27 anni ha iniziato a patrocinare in processi penali di sempre maggior caratura, nel Foro di Roma e su tutto il territorio nazionale.

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