Il reato di atti persecutori – c.d. stalking – (art. 612 bis c.p.) si configura anche nel caso in cui la condotta sia perpetrata tramite social network, poiché ai fini del reato non rileva tanto il mezzo tramite il quale venga realizzato, bensì il contenuto della condotta medesima, che deve costituire un comportamento concretamente vessatorio e intimidatorio ai danni della persona offesa: pertanto, la Corte di cassazione ha recentemente affermato che commette il reato di stalking chi pubblica ripetutamente su un social network foto o messaggi aventi contenuto denigratorio della persona offesa (Cass. pen., Sez. V, 19 maggio 2021, n. 19363).
Dopo aver conseguito la Laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel 2012, l’avvocato Luca Lanzi ha svolto il biennio di praticantato in un prestigioso Studio legale della Capitale, superando l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 2015, a soli 27 anni ha iniziato a patrocinare in processi penali di sempre maggior caratura, nel Foro di Roma e su tutto il territorio nazionale.
Avv. Luca Lanzi
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