Alunni ingestibili? Il maestro che, ai fini educativi, alterna condotte lecite ad atti di violenza e vessazioni ai danni degli alunni risponderà di maltrattamenti

Secondo la Corte di cassazione risponderà di maltrattamenti (art. 572 c.p.) il maestro che, per gestire alunni indisciplinati, alterni ai fini educativi condotte lecite ad atti di violenza fisica e vessazioni ai danni dei medesimi, nonostante le prime siano significativamente più numerose e frequenti rispetto ai comportamenti illeciti: difatti, secondo i Supremi Giudici questi ultimi giustificheranno una condanna per maltrattamenti anche laddove i gesti violenti od umilianti, di per sé, abbiano durata istantanea, e siano commessi in un limitato contesto temporale, non rilevando che, nel corso del tempo, la condotta dell’insegnante sia connotata anche da periodi di normalità e di accordo con la vittima (Cass. pen., Sez. VI, 22 giugno 2021, n. 24462).