Secondo la Corte di cassazione, in tema di ricettazione (art. 648 c.p.) la prova della consapevolezza della provenienza illecita del bene da parte di chi l’ha ricevuto può desumersi anche da fattori indiretti, come la qualità della cosa, qualora questi, complessivamente considerati, dimostrino inequivocabilmente la sua malafede, poiché tali da «generare in qualsiasi persona di media levatura intellettuale, e secondo la comune esperienza, la certezza che non possa trattarsi di cose legittimamente detenute da chi le offre» (Cass. pen., Sez. I, 1° giugno 2021, n. 21526).
Dopo aver conseguito la Laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel 2012, l’avvocato Luca Lanzi ha svolto il biennio di praticantato in un prestigioso Studio legale della Capitale, superando l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 2015, a soli 27 anni ha iniziato a patrocinare in processi penali di sempre maggior caratura, nel Foro di Roma e su tutto il territorio nazionale.
Avv. Luca Lanzi
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