La Suprema Corte ha stabilito che, nel caso in cui taluno, dopo aver comunicato all’ufficiale dello stato civile territorialmente competente la notizia della morte di un parente, continui tuttavia a percepirne la pensione senza alcun titolo, si configurerà il reato di appropriazione indebita (art. 646 c.p.), perseguibile a querela, e non quello di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316ter c.p.), perseguibile d’ufficio: sarebbe stato onere dell’INPS, una volta appresa la notizia dal Comune, comunicare le informazioni ricevute all’ente erogatore del trattamento pensionistico per gli adempimenti di competenza (Cass. pen., Sez. VI, 21 maggio 2021, n. 20346).
Dopo aver conseguito la Laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel 2012, l’avvocato Luca Lanzi ha svolto il biennio di praticantato in un prestigioso Studio legale della Capitale, superando l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 2015, a soli 27 anni ha iniziato a patrocinare in processi penali di sempre maggior caratura, nel Foro di Roma e su tutto il territorio nazionale.
Avv. Luca Lanzi
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