Secondo un recente arresto della Suprema Corte, integrano il reato di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) non solo le condotte, poste in essere nel corso del tempo nei confronti della vittima, costituenti autonome ipotesi delittuose – come tipicamente avviene nel caso in cui la persona offesa subisca percosse, lesioni personali, ingiurie, privazioni ed umiliazioni, ma altresì quelle condotte genericamente vessatorie, di per sé non costituenti reato, come gli atti di disprezzo e di offesa alla sua dignità, purché queste siano in grado di realizzare quello stato di umiliazione ed abituale prostrazione della vittima che ha come inevitabile conseguenza l’emarginazione della stessa (Cass. pen., Sez. VI, 26 luglio 2021, n. 29190).
Dopo aver conseguito la Laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel 2012, l’avvocato Luca Lanzi ha svolto il biennio di praticantato in un prestigioso Studio legale della Capitale, superando l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 2015, a soli 27 anni ha iniziato a patrocinare in processi penali di sempre maggior caratura, nel Foro di Roma e su tutto il territorio nazionale.
Avv. Luca Lanzi
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