In tema di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) la Corte di cassazione ha recentemente affermato che, ai fini della configurabilità del reato, non è necessaria una convivenza stabile e di lunga durata, risultando sufficiente – al contrario – anche una instabile, anomala e di breve durata, purché essa sia stata foriera di una prospettiva di stabilità e un’attesa di reciproca solidarietà: ciò che rileva, quindi, è l’esistenza di relazioni abituali fra il soggetto attivo e quello passivo del reato (delle quali la materiale convivenza è solo un aspetto estrinseco), derivate da rapporti continuativi e relazioni strette le quali, anziché generare rispetto e solidarietà, sono diventate l’anticamera delle sopraffazioni della personalità del soggetto passivo, del tutto incompatibili con condizioni di vita normali (Cass. pen., Sez. VI, 7 maggio 2021, n. 17888).
Dopo aver conseguito la Laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel 2012, l’avvocato Luca Lanzi ha svolto il biennio di praticantato in un prestigioso Studio legale della Capitale, superando l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 2015, a soli 27 anni ha iniziato a patrocinare in processi penali di sempre maggior caratura, nel Foro di Roma e su tutto il territorio nazionale.
Avv. Luca Lanzi
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