In tema di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, la Suprema Corte, confermando l’orientamento delle Sezioni Unite Caruso, ha recentemente ribadito che, per poter riqualificare la condotta contestata a chi coltiva piantine di marijuana sul balcone da ipotesi di reato (art. 73, d.P.R. 309/90) a mero illecito amministrativo (art. 75, d.P.R. 309/90), è necessario, in primo luogo, che il numero di piante sia esiguo, sì da potersene ottenere un modestissimo quantitativo di principio attivo, e – una volta accertato ciò – che le tecniche di coltivazione impiegate si siano rivelate rudimentali e che non vi siano altri indici di un’attività di commercializzazione della sostanza, poiché solo in questo caso potrà desumersi che la coltivazione fosse destinata all’uso personale (Cass. pen., Sez. III, 13 settembre 2021, n. 33797).
Dopo aver conseguito la Laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel 2012, l’avvocato Luca Lanzi ha svolto il biennio di praticantato in un prestigioso Studio legale della Capitale, superando l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 2015, a soli 27 anni ha iniziato a patrocinare in processi penali di sempre maggior caratura, nel Foro di Roma e su tutto il territorio nazionale.
Avv. Luca Lanzi
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