Il P.M. che dispone un accertamento tecnico non ripetibile deve darne avviso, a pena di nullità dell’atto, anche a colui che, pur non formalmente indagato, è raggiunto da indizi di reità

Il P.M. che dispone un accertamento tecnico non ripetibile deve darne avviso, a pena di nullità dell’atto, anche a colui che, pur non formalmente indagato, è raggiunto da indizi di reità

Con una recentissima pronuncia la Corte di cassazione, in linea con i suoi precedenti arresti, ha ribadito che, se nel corso delle indagini il P.M. dispone il compimento di un accertamento tecnico irripetibile (nel caso di specie, un’autopsia), avrà l’obbligo di avvisare senza ritardo, a pena di nullità dell’atto, non solo l’indagato – cioè chi, formalmente, risulti già iscritto nel registro delle notizie di reato in relazione al fatto per cui si procede –, ma anche colui il quale, pur non ancora iscritto nel registro, al momento dell’espletamento dell’atto risulti comunque raggiunto da indizi di reità tali da far sì che, alla luce del quadro indiziario fin lì emerso, appaia come il possibile autore del reato (art. 360 c.p.p.): ciò, ad esempio, nell’ipotesi in cui nell’atto di impulso processuale da cui sono scaturite le indagini (in particolare, una denuncia) se ne forniscono i dati identificativi, così da esporlo all’azione penale. Secondo la Suprema Corte, l’obbligatorietà dell’avviso previsto dall’art. 360 c.p.p. – e, quindi, l’effettività delle garanzie difensive che ne derivano – non può dipendere dalla decisione del P.M. di iscrivere (o meno) un soggetto, pur se noto, nel registro delle notizie di reato, poiché in tal modo lo si subordinerebbe all’esercizio di un potere discrezionale, snaturandolo (Cass. pen., Sez. IV, 4 maggio 2021, n. 16819).

Luca Lanzi

Avv. Luca Lanzi

Avvocato Penalista - Criminologo - Esperto in Scienze Forensi

Dopo aver conseguito la Laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel 2012, l’avvocato Luca Lanzi ha svolto il biennio di praticantato in un prestigioso Studio legale della Capitale, superando l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 2015, a soli 27 anni ha iniziato a patrocinare in processi penali di sempre maggior caratura, nel Foro di Roma e su tutto il territorio nazionale.

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