In tema di furto di energia elettrica aggravato dalla violenza sulle cose (artt. 624, comma 2 e 61, n. 2 c.p.), la Corte di cassazione ha recentemente stabilito che risponde del reato non solo chi, manomettendo il contatore, abbia materialmente effettuato l’allaccio abusivo alla rete di distribuzione – nel caso di specie, mediante “cavi volanti” –, ma anche chi, consapevole di ciò, fruisca dell’energia elettrica, poiché tale condotta, così come l’altra, è manifestazione della volontà di impossessarsi della res mediante il ricorso a mezzi necessari per eludere la volontà contraria dell’ente erogatore.
Dopo aver conseguito la Laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel 2012, l’avvocato Luca Lanzi ha svolto il biennio di praticantato in un prestigioso Studio legale della Capitale, superando l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 2015, a soli 27 anni ha iniziato a patrocinare in processi penali di sempre maggior caratura, nel Foro di Roma e su tutto il territorio nazionale.
Avv. Luca Lanzi
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